La gastronomia è un viaggio tra sapori e tradizioni, ma non tutti i piatti mettono d’accordo gli appassionati di cibo. Alcune ricette, per quanto celebri, dividono nettamente l’opinione pubblica: c’è chi le ama alla follia e chi invece le detesta con tutto il cuore. Dal sapore intenso della liquirizia salata alla controversa pizza all’ananas, esploriamo i cibi che accendono discussioni infinite tra i buongustai di tutto il mondo.
Liquirizia salata – Il gusto estremo del Nord Europa
Amatissima nei Paesi Bassi, in Finlandia e in Svezia, la liquirizia salata (o salmiakki) è un’esperienza gastronomica estrema. La sua caratteristica principale è il cloruro di ammonio, che le conferisce un sapore deciso e pungente. Gli abitanti del Nord Europa la considerano una delizia, ma chi non è abituato a questo gusto spesso lo trova insopportabile. Viene consumata in vari formati: caramelle, polveri e persino come ingrediente per cocktail e liquori. Per chi non è abituato, il primo assaggio può essere un vero shock.
Pizza all’ananas – L’eterna disputa
Poche cose nella gastronomia scatenano discussioni accese come la pizza all’ananas. Nata in Canada negli anni ’60 grazie all’idea di un pizzaiolo greco, questa variante dolce-salata ha conquistato molti appassionati, ma ha anche ricevuto critiche feroci, soprattutto dagli italiani. Per alcuni è un perfetto equilibrio di sapori, per altri un oltraggio alla tradizione. Il dibattito sulla sua legittimità continua ancora oggi, con chef e pizzaioli divisi tra chi la difende e chi la considera un’eresia culinaria.
Marmite – L’oro nero della colazione britannica
Questa crema spalmabile a base di estratto di lievito è un simbolo del Regno Unito. Il suo sapore forte, amaro e salato crea una spaccatura netta tra chi la trova irresistibile e chi la considera immangiabile. Lo slogan pubblicitario della Marmite, “Love it or hate it”, riassume perfettamente la questione. È spesso spalmata su pane tostato con burro, ma viene anche usata per insaporire salse e piatti salati. Per chi non è abituato, l’odore intenso e la consistenza densa possono risultare scoraggianti.
Durian – Il re dei frutti… e dei cattivi odori
Il durian è un frutto tropicale amato e odiato in tutta l’Asia. Il suo sapore è ricco e cremoso, ma l’odore intenso – descritto come una combinazione di cipolle marce, aglio e formaggio stagionato – lo rende un alimento proibito in molti luoghi pubblici. Alcuni lo considerano una prelibatezza per la sua consistenza burrosa e il sapore dolce con note di vaniglia e mandorla. Tuttavia, per molti l’odore è così forte da rendere impossibile anche solo avvicinarsi.
Coriandolo – L’erba aromatica più discussa
Il coriandolo divide i palati come pochi altri ingredienti. Per alcuni ha un gusto fresco e agrumato, per altri sa di sapone. Questa reazione estrema è legata a un fattore genetico che fa percepire il sapore in modo completamente diverso. In molte cucine, come quella messicana, indiana e thailandese, il coriandolo è un ingrediente fondamentale, mentre in altre culture viene evitato accuratamente.
Hákarl – Il temibile squalo fermentato islandese
Considerato una specialità islandese, l’hákarl è uno dei cibi più estremi al mondo. Si tratta di squalo fermentato per mesi fino a sviluppare un forte aroma di ammoniaca. Anche chef famosi, come Anthony Bourdain, hanno descritto l’esperienza di mangiarlo come “una delle peggiori della vita”. Tuttavia, gli islandesi lo considerano un simbolo della loro tradizione e lo servono spesso con un bicchierino di brennivín, un distillato locale, per attenuarne l’intensità.
Balut – L’uovo filippino che sorprende
Il balut è un uovo di anatra fecondato, bollito e servito con il suo embrione all’interno. Questo street food popolare nelle Filippine è visto come una prelibatezza dai locali, ma per chi non è abituato può risultare difficile da affrontare, sia visivamente che gustativamente. Il brodo all’interno è saporito e l’embrione ha una consistenza mista tra il morbido del tuorlo e la croccantezza delle ossa in formazione. Alcuni lo considerano un cibo afrodisiaco e una fonte preziosa di proteine.
Ketchup sulle paste – L’eresia culinaria
Per molti italiani, vedere il ketchup sulla pasta è un affronto alla tradizione. Tuttavia, in alcuni Paesi, come il Giappone e gli Stati Uniti, la pasta con il ketchup è considerata un piatto normale, tanto da avere versioni specifiche come la “Napolitan pasta” giapponese, preparata con wurstel e peperoni. Questo piatto, nato nel dopoguerra per imitare i sapori italiani con ingredienti disponibili, è oggi una ricetta casalinga molto diffusa e amata in Asia.
Ostriche – Delizia o repulsione?
Le ostriche sono considerate una prelibatezza in molte culture, ma non tutti riescono ad apprezzarle. La loro consistenza gelatinosa e il sapore marino molto intenso le rendono uno dei cibi più divisivi in assoluto. Chi le ama le trova irresistibili, chi le odia non riesce nemmeno a mandar giù un boccone. Inoltre, il metodo di consumo crudo può risultare poco invitante per chi non è abituato. Alcuni le preferiscono con limone e salsa piccante per attenuare il sapore intenso.
Carne di cavallo – Tradizione o tabù?
In molti Paesi, come Italia, Francia e Giappone, la carne di cavallo è apprezzata per il suo sapore dolce e la sua leggerezza. In altre nazioni, come gli Stati Uniti e il Regno Unito, è invece un tabù alimentare per ragioni culturali ed emotive. Alcune comunità la considerano parte integrante della loro cucina, mentre in altre viene evitata per motivi etici. La carne di cavallo è spesso utilizzata in tartare, carpacci o stufati, grazie alla sua tenerezza e al gusto deciso.
Perché alcuni cibi ci dividono?
I motivi per cui alcuni piatti suscitano reazioni così contrastanti sono molteplici. La genetica gioca un ruolo chiave: alcune persone percepiscono sapori specifici in modo diverso dagli altri. Anche la cultura e l’educazione alimentare influenzano le nostre preferenze: ciò che per qualcuno è una prelibatezza può risultare inaccettabile per chi è cresciuto con abitudini alimentari differenti.
Il cibo è un viaggio tra sapori, emozioni e culture. I piatti che dividono l’opinione pubblica ci ricordano quanto il gusto sia soggettivo e legato alla nostra storia personale. E tu, da che parte stai? Adori la pizza all’ananas o la trovi un’eresia? Ami il coriandolo o non lo sopporti?