Le associazioni del settore si augurano che il nuovo presidente possa attenuare le misure che colpiscono le esportazioni made in Italy
Gli Stati Uniti sono strategici per l’export dei prodotti agroalimentari italiani, costituiscono infatti il primo mercato di sbocco fuori dalla Ue, con vendite trainate dai vini che sfiorano i 5 miliardi di euro l’anno. Per questo le prime dichiarazioni rilasciate dal presidente Joe Biden su un rilancio del sistema multilaterale di gestione degli scambi commerciali e una riforma del Wto, fa notare Massimiliano Giansanti presidente di Confagricoltura, aumentano le possibilità che la stagione dei dazi e delle ritorsioni possa finire. Giansanti si augura che sul tavolo del neo presidente ci possa essere presto “un accordo sulla vicenda degli aiuti pubblici ai gruppi Airbus e Boeing che ha determinato l’imposizione di dazi doganali anche sul settore agroalimentare assolutamente estraneo alla vicenda, dove risultano sottoposti, dall’ottobre del 2019, a un dazio aggiuntivo del 25% diversi prodotti esportati per un valore di circa 500 milioni di euro”.
Coldiretti: “Ci sono le condizioni per superare i dazi aggiuntivi”
Anche per Ettore Prandini, presidenti di Coldiretti, “ci sono le condizioni per superare i dazi aggiuntivi Usa che colpiscono le esportazioni agroalimentari Made in Italy su prodotti come Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi, agrumi, succhi e liquori”. Una vera escalation di ritorsioni, aggiunge Prandini, che ci si augura abbiano fine in un momento comunque delicato ma dove si vedono segnali di ripresa visto che l’export verso gli Usa è in aumento del 5,2% nei primi undici mesi del 2020: “Dall’entrata in vigore di una tariffa aggiuntiva del 25% su una lunga lista di prodotti importati dall’Italia e dall’Unione Europea si è verificata un’escalation che ha portato il 10 novembre scorso a tariffe aggiuntive del 25% della Ue su prodotti americani come ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate. Ora occorre avviare un dialogo costruttivo ed evitare uno scontro che rischia di determinare un effetto valanga sull’economia in un momento drammatico per gli effetti della pandemia”.
Cia: dialogo anche sulla digital tax
Ma oltre all’impasse sul contenzioso Airbus-Boeing e le sue conseguenze che va avanti da troppo tempo, bisogna trovare anche una soluzione sulla digital tax per sostenere l’export Made in Italy. E’ questo l’auspicio di Cia-Agricoltori Italiani, lanciato nel giorno dell’insediamento ufficiale di Joe Biden. “L’agroalimentare è un settore particolarmente sensibile agli scambi commerciali, con un export che vale oltre 42 miliardi di euro nel 2020 -spiega il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino – e proprio gli Stati Uniti rappresentano un mercato assolutamente strategico per le esportazioni di cibo e bevande tricolori. Per questo, ci auguriamo che la nuova amministrazione Biden segni un ritorno al dialogo e al multilateralismo, attraverso accordi e decisioni condivise sulla vicenda Airbus e Boeing e sulla tassazione dei servizi digitali, per sorpassare l’incubo dazi doganali e ampliare, invece, le opportunità di creare ricchezza attraverso l’export, prima di tutto quello agroalimentare”. Ancora di più in questa fase storica, segnata anche dalla Brexit, “è urgente favorire accordi commerciali multilaterali e bilaterali”, conclude Scanavino.
Articolo di: “www.ilsole24ore.com”