Ecco i suggerimenti preziosi per poter aderire ai principi nutrizionali cardine della dieta della longevità del professor Valter Longo anche nei mesi più caldi
Scegliere con cura gli alimenti che ingeriamo è una strategia di salute contro malattie legate all’invecchiamento e tumori. È il professor Valter Longo, specializzato in dieta della longevità, a spiegarci che l’evidenza scientifica promuove un’alimentazione principalmente vegana, con l’aggiunta di pesce 2 o 3 volte alla settimana e con abbondanza di ortaggi di stagione, cereali integrali, legumi e grassi buoni, a partire dall’olio extravergine d’oliva.
Romina Cervigni, responsabile scientifico della Fondazione Valter Longo Onlus, ci suggerisce alcune accortezze per poter aderire ai principi nutrizionali cardine della Dieta della Longevità anche in estate.
La Dieta della Longevità di Valter Longo per l’estate
È importante rispettare sempre la stagionalità dei prodotti, in particolare di frutta, verdura e pesce. Mangiare sempre cibi di stagione significa garantirsi un’alimentazione che varia di mese in mese e che rispetta il territorio e i ritmi della natura.
La Dieta della Longevità raccomanda l’assunzione giornaliera di 150 grammi di frutta, ossia circa un frutto di dimensioni medie al giorno. È importante che venga ben pulito e che sia di stagione, per garantire l’ottimale contenuto di vitamine, sali minerali ed altri nutrienti. D’estate la varietà di frutta è molto ricca: albicocche, melone, anguria, pesche, susine, nespole, ciliegie, fragole, prugne, fichi, lamponi e mirtilli.
La Dieta della Longevità consiglia di consumarlo 2 o 3 volte alla settimana. La miglior scelta che può fare il consumatore, dal punto di vista della composizione nutrizionale, è sicuramente il pesce azzurro di piccola taglia come alici, sgombri, sardine, sarde e acciughe: grazie alle ridotte dimensioni, questi tipi di pesce tendono ad accumulare meno livelli di metilmercurio rispetto a quelli di grande taglia.
Per la Dieta della Longevità, è molto importante la qualità dei grassi introdotti: è bene privilegiare quelli mono e poli-insaturi di qualità, come quelli contenuti nel pesce grasso (ad esempio salmone o sardine) o nella frutta a guscio e nell’olio extravergine di oliva, a discapito dei grassi saturi e soprattutto idrogenati e trans.
Rispettare un digiuno notturno di 12 ore – utile per sincronizzare il ritmo circadiano, migliorare il metabolismo, avere più energia mentale e innescare l’autofagia, un meccanismo che consente di eliminare le cellule malate e rigenerare quelle sane -, anche d’estate non è una missione impossibile. È vero che le giornate si allungano e aumentano le cene fuori o le feste, ma in questi casi, per poter conciliare l’orario della fine della cena con quello della colazione del giorno dopo, è possibile, ad esempio, posticipare la colazione, bevendo due bicchieri d’acqua al mattino, appena svegli, con un caffè o una tisana senza zucchero, e poi, in seguito, trascorse le 12 ore dal pasto precedente, introdurre la fonte alimentare solida.
La dieta mima digiuno (nei mesi caldi)
Il professor Valter Longo ha sviluppato anche la dieta mima digiuno. Si tratta di un protocollo nutrizionale ipocalorico di 5 giorni, pensato per essere accuratamente bilanciato in tutti i suoi macro e micro-nutrienti, che vengono opportunamente distribuiti per costituire una forte restrizione calorica, necessaria a indurre l’organismo in uno stato di chetosi, utile per la rigenerazione e la pulizia cellulare. Dal momento che si tratta di un protocollo clinicamente testato, è necessario assumere, con ordine e senza aggiunte, tutti gli alimenti presenti nel protocollo. Siccome la dieta mima digiuno prevede un apporto calorico di 1150 kcal il primo giorno e indicativamente di 800 kcal dal secondo al quinto, è sconsigliato praticare anche attività fisica di potenziamento e/o effettuarla durante i mesi più caldi, altrimenti è possibile avvertire alcuni effetti collaterali, come la sensazione di fatica e spossatezza, un leggero mal di testa, in particolare nella zona oculare, accompagnato talvolta da una lieve sensazione di nausea, o un abbassamento di pressione.
Articolo di “lacucinaitaliana.it”