Alimento per alimento, ecco tutti i trucchetti (e i tempi) per conservare i prodotti aperti ed evitare rischi.

PANE – Personalmente non metto mai il pane in frigorifero e nemmeno lo surgelo: quello buono, artigianale, perde tutta la fragranza. Banditi anche i sacchetti di plastica. Il miccone dell’Oltrepò Pavese, che acquisto spesso, dura quasi sette giorni, conservato in un semplice sacchetto di carta da panettiere.

SALUMI E INSACCATI – I salumi acquistati freschi al banco già affettati hanno un tempo di conservazione limitato: due o tre giorni al massimo. Durano un po’ di più quelli in trancio: una settimana. Gli affettati in vaschetta vanno consumati entro 24 ore dall’apertura della confezione.

RISO – Una volta aperta la confezione, il riso può essere infestato dagli insetti. Il metodo più sicuro per conservarlo è quello di riporlo in frigorifero in un contenitore di vetro a chiusura ermetica. Accertarsi che il contenitore sia perfettamente asciutto.

CARNI – Escludendo il congelamento e la surgelazione, per conservare la carne vi sono alcuni trucchi. Intanto asciugatela con carta assorbente prima di riporla in frigo, nello scomparto più freddo, che di solito è quello più in basso sopra il cassetto dell’ortofrutta. È bene avvolgerla nella carta oleata per uso alimentare che si trova facilmente in commercio. La regola è una: consumare le carni macellate entro 12 ore dall’acquisto. La carta oleata ne prolunga l’ integrità per otto ore.

PESCE – Quello fresco dura al massimo due giorni. Per il pesce cotto il tempo di conservazione raddoppia, Comunque massima attenzione.

LATTE FRESCO (E NON) – Il latte fresco, come quello microfiltrato oppure a lunga conservazione, una volta aperto dev’essere riposto in frigorifero e consumato entro 48 ore.

FORMAGGI – Rappresentano uno degli alimenti di più difficile conservazione. Una temperatura eccessiva può scatenare fermentazioni pericolose, mentre il freddo eccessivo blocca la trasmissione di aromi e sapori. La regola che seguo è semplice: ripongo i formaggi stagionati nello scomparto del frigo dedicato a frutta e verdura, rigorosamente separati in contenitori a tenuta stagna. I freschi, invece, li sistemo appena sopra, nella parte del frigorifero dove la temperatura è fra 2 e 4 gradi. È buona regola servirli a tavola circa mezzora dopo averli riportati a temperatura ambiente.

YOGURT – L’ elevata acidità accresce la vita dello yogurt, rispetto al latte, una volta aperto. Personalmente lo consumo al massimo tre giorni dopo l’ apertura della confezione.

PASSATE E SUGHI – Una volta aperto il barattolo la loro vita residua è di 4 o 5 giorni.

Può essere utile versare un sottile strato di olio d’ oliva sulla superficie, ma non superare mai la settimana. Non consumare qualora compaiano muffe superficiali.

FRUTTA E VERDURA – Ci sono alcuni accorgimenti per rallentare la maturazione della frutta, oltre a riporla nell’apposito scomparto del frigorifero. Per le banane, ad esempio, è sufficiente avvolgere il gambo con la pellicola trasparente. Attenti alle mele: maturando sprigionano l’ etilene, un gas che accelera la maturazione della frutta nelle vicinanze. Per allungare la vita di carciofi e asparagi, invece, si può immergere il gambo in acqua, come se fossero dei fiori, mentre patate e cipolle vanno conservate in sacchetti di carta, al buio e rigorosamente separate.

SOTTOLI E SOTTACETI – Aperto il barattolo vanno riposti al freddo. Attenzione: prima di richiudere il coperchio assicuratevi che l’olio o la salamoia li ricopra completamente. Il tempo residuo è di un mese.

MARMELLATE – Quasi sempre sui barattoli è indicato il termine massimo di conservazione in frigorifero. La regola è semplice: se sono molto fluide mangiarle al massimo entro 2 o 3 giorni dall’apertura.Le marmellate dense, come quelle di agrumi, possono resistere anche un paio di settimane.

 

Vi lascio con una tabella riassuntiva:

 

 

Fonte Libero.it: https://bit.ly/2ICz8Cr di Attilio Barbieri