L’educazione in nutrizione è sottovalutata e spesso assente nella formazione medica universitaria. A chiedere di colmare questo gap è il “Manifesto per l’implementazione dell’educazione alimentare”, pubblicato a Nizza dalla European Society for Clinical Nutrition and Metabolism e firmato dai 51 partecipanti, in rappresentanza di 34 paesi. Sebbene l’insegnamento della nutrizione sia un elemento essenziale della formazione medica, un recente sondaggio ha dimostrato che esiste un’estrema variabilità negli standard educativi di questa materia nelle scuole mediche di tutto il mondo. Di conseguenza, ci sono differenze nell’accesso e nella qualità dei trattamenti ricevuti dai pazienti. In tutto il mondo, oltre 2 miliardi di adulti sono in sovrappeso, 600 milioni di obesi e 462 milioni di malnutriti. Queste condizioni contribuiscono al 60% della morte cardiovascolare e al 35% della morte tumorale. Ancora meno noto è che il 35% dei pazienti ospedalizzati sviluppa malnutrizione correlata alla malattia.
“La perdita di peso nei pazienti cronici, oncologici, anziani e fragili è un problema sottovalutato e sotto diagnosticato”, spiega il professor Rocco Barazzoni, presidente di Espen.
“L’implementazione della formazione è urgente” fa eco il professor Maurizio Muscaritoli, coordinatore dell’iniziativa Nems, che aggiunge: “la ricerca di sostegno politico, la creazione di commissioni ad hoc per lo sviluppo di curricula e le modalità di insegnamento sono tra i fattori chiave per consentire l’attuazione della formazione nutrizionale nelle università”.
Il Manifesto prende spunto da un documento di posizione dell’Espen, pubblicato di recente, che ha identificato la “conoscenza minima del curriculum” in nutrizione che serve a migliorare la formazione dei futuri medici.
Articolo di www.ansa.it