Una ricerca svedese afferma che i grassi del latte possano avere effetti benefici: questo e altri miti alimentari da sfatare.
Una recente ricerca svedese afferma che decenni di saggezza ufficiale su latticini e affini sono da rivedere. In quest’articolo, un’esperta nutrizionista esamina ulteriori ricerche che mettono in discussione una serie di consigli standard sulla salute a tavola.
Falsi miti
Negli ultimi settanta anni le istituzioni sanitarie dei paesi anglofoni hanno emanato una serie di regole dietetiche il cui filo conduttore era che gli ingredienti naturali che hanno sfamato per millenni la popolazione mondiale – carne, latticini, uova e simili – e alcuni componenti di questi alimenti, in particolare i grassi saturi, siano pericolosi per la salute.
Le conseguenze di tali ordinanze dietetiche sono evidenti: il 60% dei cittadini britannici è al momento in sovrappeso o obeso, e la salute metabolica del paese non è mai stata peggio. La sfiducia governativa nella salubrità degli alimenti integrali nelle loro forme naturali ha incoraggiato l’acquisto di alimenti modificati sia fisicamente che chimicamente, come il formaggio a ridotto contenuto di sale e il latte scremato.
Apprendere che il 50% del cibo che viene consumato oggigiorno in Gran Bretagna sia ultra processato, non ci si sorprende. I gravi effetti di questo allontanamento abbastanza recente dalle antiche abitudini alimentari non sorprendono quelli di noi che questi consigli governativi non li hanno mai mandati giù, principalmente per ragioni evolutive.
Madre natura è forse psicopatica? Perché mai avrebbe progettato cibi capaci di accorciare la vita della razza umana? Il tempo ci sta dando ragione. Questo paradigma nutritivo da bancarotta e dopoguerra viene messo a dura prova da almeno sei nuovissime ricerche che riasseriscono senza alcun dubbio quanto siano salutari gli ingredienti e le abitudini alimentari tradizionali.
Latticini
Passami il formaggio… I grassi dei latticini riducono il rischio di malattie cardiovascolari. I prodotti caseari proteggono dall’infarto e le malattie cardiache. La NHS Eatwell Guide, la guida al mangiar bene del sistema sanitario nazionale che viene scherzosamente soprannominata “La guida al mangiar male”, continua a sostenere che andrebbero preferiti prodotti a basso contenuto di grassi quali il latte all’1% di grassi, il formaggio e lo yogurt a basso contenuto di grassi. Questi consigli si basano sul paradigma insufficientemente documentato del dopoguerra che sosteneva che i grassi saturi erano nocivi per la salute.
Per i guru nutrizionisti del governo dev’essere stato molto imbarazzante leggere che da una ricerca condotta su 4150 svedesi per l’arco di 16 anni è emerso che una dieta ricca di grassi caseari può ridurre, e non aumentare, il rischio di malattie cardiovascolari. La ricerca svedese riecheggia le scoperte di una metanalisi del 2018 di 29 studi precedenti, che deduceva che il consumo di grassi caseari riduce il rischio di malattie cardiache e infarto. Lo stesso corpus di ricerche sembra suggerire che il consumo di grassi caseari possa proteggere contro il diabete di tipo 2.
Cinque al giorno
Uno slogan inventato per far consumare più frutta e verdura e non per organizzarci la vita. Questo famoso slogan, ormai un caposaldo della politica alimentare del governo, è nato durante una riunione di produttori di frutta e verdura in California, nel 1991.
Il logo che lo accompagna adorna oggi una serie di cibi ultra processati, dai baked beans ai pasti già pronti, conferendogli un’aura di salubrità quantomeno questionabile. Sarà pure un ottimo strumento di marketing, ma c’è veramente poco che possa giustificarlo. Una grande ricerca del 2010 svolta su cinquecentomila persone in 23 nazioni europee nell’arco di otto anni non è riuscita a stabilire nessun nesso di causalità né tantomeno chiara associazione, per questo particolare consiglio.
Anche se frutta e verdure portano in tavola validi micronutrienti, non tengono bene il confronto con alimenti più nutrizionalmente densi quali i latticini, la carne, il pesce e le uova. Poche persone nel Regno Unito riescono a raggiungere l’obiettivo dei cinque al giorno, e chi ci riesce in genere lo fa mangiando più frutta che verdura. La frutta contiene molti zuccheri. Una piccola banana contiene l’equivalente di 5.7 cucchiaini di zucchero, mentre un uovo non ne contiene nessuno. Il mantra dei cinque al giorno è forse riuscito a persuaderci a mangiare più verdure salutari? Due degli ortaggi più in voga al momento sono la patata dolce e la zucca, e contengono entrambi lo stesso quantitativo di zuccheri dei frutti più dolci. Forse dovremmo prendere in considerazione la possibilità che il dogma dei cinque al giorno non faccia altro che farci consumare più zuccheri.
Sale
Non eliminate del tutto il sale – un quantitativo moderato è comunque benefico. Ci è stato detto di ridurre l’apporto giornaliero di sodio fino al punto di non salare l’acqua nella quale si cuoce la pasta. Ma una ricerca pubblicata recentemente ha concluso che i ridottissimi livelli di apporto di sodio al momento suggeriti sono da associare a un aumentato rischio di malattie cardiache, mentre quantitativi maggiori ma sempre moderati vanno bene per la grande maggioranza delle persone.
I ricercatori dicono che, a esclusione della Cina e di qualche altra nazione, la maggior parte dei paesi del mondo ha già un livello medio di apporto sodico nelle fasce più basse. “Non ci sono prove che abbassare l’apporto di sodio riduca il rischio di episodi cardiovascolari e di morte”.
Carne
Evitate i prodotti processati quali gli hot dog, ma state sicuri che una bistecca non vi ucciderà. Non è mai stato dimostrato che la carne sia cancerogena. Anche se la carne è stata un componente centrale delle diete ancestrali per milioni di anni, alcune autorità nutrizionali, spesso strettamente collegate agli attivisti dei diritti animali o ad altre forme di vegetarianesimo ideologico, promuovono il punto di vista che sia un cibo insalubre.
L’argomento viene spesso sostenuto da prove raccolte da ricerche di bassa qualità e inaffidabili che non riescono a distinguere tra le forme non processate e quelle chimicamente alterate e con ingredienti aggiunti come ad esempio gli hot dog. Ma non è facile distinguere tra cause e concause: chi consuma ogni giorno un sandwich al bacon potrebbe consumare troppo zucchero per via del pane pieno di additivi che lo accompagna, potrebbe essere stressato o persino fumare.
La dichiarazione del 2015 dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro che sosteneva che la carne rossa fosse “probabilmente cancerogena” non è mai stata comprovata. E di fatto, uno studio di valutazione del rischio fatto in seguito ha concluso che le cose non stavano affatto così. I dati epidemiologici non sono stati in grado di dimostrare un legame causale consistente tra il consumo di carne rossa e il cancro.
Alimenti ricchi di amido
Il suggerimento ufficiale di basare la propria dieta sui carboidrati viene contraddetto dalla scienza. Un’altra perla di consiglio nutritivo salutare governativo contraddetta dalla scienza è quella di basare i propri pasti sui carboidrati ricchi di amido. Ed è giunto il momento di ripensarci. A febbraio è stata pubblicata la ricerca Pure, che ha seguito 148.858 partecipanti in 21 paesi nell’arco di nove anni e che ha concluso che un alto rapporto di cereali raffinati è associabile a un elevato rischio di mortalità e gravi eventi di malattie cardiovascolari.
I ricercatori hanno scoperto che quelli che rientravano nella fascia più alta di consumo giornaliero di cereali (almeno 350 grammi al giorno) avevano un rischio di morte più alto del 27% e un rischio di eventi cardiovascolari gravi più alto del 33% rispetto a chi ne consumava meno. Lo studio ha concluso che si dovrebbe valutare di ridurre globalmente il consumo di cereali. Eppure, il nostro governo si ostina a raccomandare l’esatto opposto.
Uova
Anni di consigli contrastanti non hanno reso un buon servigio alle uova – mangiatene quante ne volete. Le uova sono tra gli alimenti più nutrienti. Ricordate quando si diceva di non consumare più di due uova a settimana? Era una perla di saggezza basata sull’idea sbagliata che i cibi contenenti colesterolo fossero nocivi.
Quando è diventato chiaro che mangiare colesterolo non ha effetto sui valori di colesterolo nel sangue, il governo ha lentamente cambiato opinione e oggi dice che “non c’è un limite raccomandato a quante uova si possono mangiare”. Sfortunatamente, però, dopo decenni di disinformazione pubblica è difficile cambiare rotta. Tanti non hanno ancora capito se le uova siano o meno salutari, a dispetto del fatto che sono tra gli alimenti più nutrienti che si possano mangiare.
Articolo di: “www.agrodolce.it”