ascoltare musica con piante

Verdure ed erbe aromatiche coltivate con il suono: la nuova frontiera dell’aeroponica sostenibile

Trovare metodi alternativi ai sistemi produttivi tradizionali, per conservare le risorse naturali e garantire a chiunque accesso a cibo fresco e sano, che abbia la minore impronta di carbonio possibile. È uno degli obiettivi che da anni organizzazioni internazionali, aziende e start up innovative stanno cercando di raggiungere, a fronte di una popolazione in costante crescita e delle conseguenze sempre più pesanti dei cambiamenti climatici. Nutrire il pianeta – salvaguardandolo – è urgente, ed è per questo che l’agricoltura del futuro è sempre più indoor (se non underground), verticale e fuori dal suolo. Ma se, oltre l’idroponica e l’acquaponica, adesso fosse possibile coltivare verdure con… il suono?

È quello che stanno sviluppando gli specialisti di LettUs Grow, azienda con sede a Bristol, nel Regno Unito: un metodo per coltivare piante utilizzando proprio l’aeroponica a ultrasuoni. Come funziona? Scopriamolo insieme ed entriamo nel regno della fantascienza!

AERO… CHE? DIFFERENZE TRA IDROPONICA E AEROPONICA

piante serra coltivate con aeroponica

Prima di scoprire come funziona, facciamo un passo indietro. Parlando di “colture fuori dal suolo”, vi abbiamo già spiegato quali sono le caratteristiche del metodo di coltivazione alternativa più comune, l’idroponica. Negli ultimi anni, però, si sta parlando anche di aeroponica, tecnologia ideata dalla NASA per assicurare la produzione dei vegetali nelle stazioni spaziali durante le missioni. Ma quali sono le differenze?

Entrambi i sistemi forniscono i nutrienti di solito accessibili dalla pianta attraverso il terreno aggiungendoli a una soluzione acquosa: le modalità con cui questa soluzione viene fornita alle radici delle piante è dove i due sistemi differiscono. Nella prima, infatti, le radici sono immerse o in un substrato (come lana di roccia, argilla, perlite) che viene irrigato o direttamente in un acqua arricchita di sostanze nutritive, con il rischio però che ricevano poco ossigeno.

Con la tecnica aeroponica, invece, la pianta non viene sommersa ma inserita – all’interno di un ambiente chiuso e controllato – in appositi supporti che permettono alle radici di fuoriuscire. Queste, quindi, sono sospese in aria e periodicamente irrigate da una nebbia densa di sostanze che le nutre in profondità. Questo aspetto va a imitare le sacche d’aria che si trovano in un sistema di terreno sano, permettendo quindi di aumentare l’ossigenazione, elemento fondamentale allo sviluppo della pianta, e al contempo di avere un risparmio importante di acqua.

Le radici, quindi, crescono più velocemente, più forti e più sane rispetto al metodo idroponico, garantendo prodotti qualitativamente migliori. Di contro, però, si tratta di un sistema più complesso (e costoso) da gestire, perché per nebulizzare questa soluzione acquosa si utilizzano degli ugelli che tendono a intasarsi e rompersi facilmente. Le complessità tecniche e i problemi di manutenzione hanno impedito a questo metodo di essere applicato in agricoltura su larga scala. In risposta, LettUs Grow ha progettato un sistema a ultrasuoni senza ugelli che semplifica i tradizionali sistemi aeroponici riducendo la manutenzione.

 

Articolo di: “www.ilgiornaledelcibo.it”